Inno nazionale, lacrime, donne.
Ma il punto non è questo, il punto è che quando annunciano il suo nome e suonano l'inno di Mameli lei sorride soddisfatta, canta tra sé e trasmette attraverso lo schermo del televisore l'immagine che vorresti avesse l'Italia in giro per il mondo. Non cialtrona, non sbruffona, non furbetta. Simpatica e basta. Che arriva magari un po' in ritardo, poco abituata agli onori del mondo, ma si impegna sempre fino all'ultima goccia di sudore. Francamente, solo una donna può contenere il misto di smarrimento, solidità, forza e dolcezza che aveva oggi il volto di Francesca Schiavone. E mi piacerebbe fosse il volto di noi che viviamo in questo paese complicato.